Autore: Bernardo Giovanni Carbone (Genova, 1614-1683)
Tecnica: Olio su tela, cm 119 x 97,5
Bernardo Giovanni Carbone fu uno dei migliori pittori genovesi del Seicento. Iniziò a lavorare nella bottega di Giovanni Andrea de Ferrari fin da giovane. Importanti furono i suoi soggiorni a Venezia, di cui il più importante fu compiuto tra il 1650 e il 1659.
È noto soprattutto come ritrattista di nobili ed aristocratici ripresi con tutta la loro opulenza, con caratteristiche vicine ad Anthony van Dyck, che aveva vissuto a Genova intorno agli anni venti del secolo divenendo il ritrattista più ricercato dalle grandi famiglie. I ritratti del periodo tra il 1660 e il 1670 sono quelli forse più interessanti nella sua attività perchè superano l’imitazione dei modi wandyckiani trovando una completa struttura compositiva con una piena capacità descrittiva sia figurativa che psicologica.
Il dipinto “Ritratto di religioso”, venne giustamente unito al gruppo di ritratti ascritti a carbone da Franco Boggero e Camillo Manzitti (1997, pag. 1266).
Nell’opera emerge, pur nell’innegabile riconoscibiltà del linguaggio del nostro pittore nella resa icastica dei tratti somatici del protagonista – sul cui volto scorrono infinite stesure e velature per raggiungere un effetto assai realistico di squisita bravura – , un utilizzo piuttosto veloce del pennello sia per delineare lo sfondo sia per tracciare la libreria prospetticamente scorretta. Le mani, impastate e lumeggiate espressionisticamente, rinviano ad un tempo assai prossimo, non tanto al Compianto di Voltaggio – come è stato sostenuto dai due studiosi che l’hanno reso noto- , quanto all’ultimo punto di riferimento utile per la ritrattistica carboniana, ovvero il Ritratto di Maria Maddalena Durazzo, per il quale si dispone di una nota di pagamento datato 1671
Biobliografia:
-Boggero, Manzitti 1997, pag. 126 (Carbone)
-D. Sanguineti, Giovanni Bernardo Carbone, Soncino 2007