Autore: ALESSIO DE MARCHIS (attribuito)(Napoli, 1684 – Perugia, 1752)
Tecnica: Olio su tela, cm 19 x 12
Il dipinto presenta la cifra stilistica di Alessio De Marchis, fatta di pennellate vibranti, pastose e rapide e le figurine, risolte a macchia. Altresì evidente è la formazione romana dell’autore e le suggestioni rosiane. Nell’opera in catalogo, la qualità è ancor più evidente grazie alla bella conservazione, che consente di cogliere la profondità prospettica dei paesaggi e la luminosità costruita con sapienti velature e passaggi cromatici.
La tela qui illustrata è quindi databile alla prima maturità, quando gli influssi della pittura romana di paesaggio, espressi tramite pennellate veloci e a macchia, si diluiscono attraverso un linguaggio settecentesco che De Marchis esprime con singolare personalità e accenni preromantici, sensibilità di gusto veneto e reminiscenze napoletane. E’ importante notare la qualità della stesura, veloce e densa, tuttavia capace di esprimere l’alta qualità gestuale dell’artista, che par riesumare in chiave settecentesca lo spirito di Salvator Rosa.